giovedì 3 novembre 2005

Le stelle di David

Marco Cedolin

Giuliano Ferrara, l'erudito direttore del Foglio, fra i maggiori apostoli in Italia della filosofia neocon tanto cara all'amministrazione Bush e ai firmatari del Project for New American Century, è riuscito in un'impresa tanto miracolistica quanto senza precedenti. L'impresa di riunire sotto ad una sola bandiera, quella israeliana del democratico ed illuminato governo Sharon, i leader di quasi tutti i maggiori partiti italiani di governo e di opposizione.
L'apostata Fini Gianfranco al fianco di Piero Fassino che comunista lo è forse stato solo ai tempi della tata, il democristiano Follini accanto all'ex democristiano Rutelli, il leghista Calderoli ed il verde Pecoraro Scanio a condividere il medesimo colore che è anche quello dell'immarcescibile La Malfa, e poi tanti altri, dal barbassore Massimo Cacciari al balioso Vittorio Feltri, dal telegenico Mentana al novello Cagliostro Clemente Mastella e poi Giovanardi, Veltroni, Boselli e ancora altri, tutti uniti come vecchi amici nel carnevalare con tanto di fiaccole e lumini dinanzi all'ambasciata dell'Iran.

“Errare humanum est, perseverare autem diabolicum”, quanta saggezza sconosciuta ai politici nostrani, alligna nelle parole dell'antico pensiero latino,
Si percepisce come l'impressione di essere tornati indietro nel tempo fino a circa tre anni fa. Allora, quando ai più capitò di errare non vi erano fiaccole e la bandiera nel nome della quale ci si ergeva a paladini dell'ordine mondiale non era quella israeliana, bensì il più classico stendardo a stelle e strisce, identici però a quelli di oggi erano i concetti, i proclami, le requisitorie.
Esisteva un satana, nella persona di Saddam Hussein ed una nazione stipata all'inverosimile di armi di distruzione di massa e pronta ad assalire ferocemente gli stati democratici; l'Iraq.
L'epilogo di quei proclami purtroppo è noto a tutti, l'Iraq è stato annientato militarmente e culturalmente e vive da quasi tre anni nella babele di una guerra civile permanente, resa ancora più cruenta dal permanere dell'occupazione armata. Una nazione tecnologicamente e socialmente progredita è stata costretta ad un regresso di almeno due secoli, sprofondando nella povertà e nella barbarie.
Tutto ciò fu compiuto, come tutti sappiamo, nel nome della sicurezza mondiale per preservare la democrazia da armi di distruzione di massa che non esistevano né erano mai esistite e dalla ferale pericolosità di un paese che in realtà non è mai stato pericoloso per nessuno, né avrebbe potuto esserlo.

Oggi i soliti noti stanno apprestandosi a perseverare e lo fanno senza mostrare in verità molta fantasia.
Esiste nuovamente un satana contro il quale tuonare, nella persona di Mahmoud Ahmadinejad, presidente democraticamente eletto della Repubblica Islamica iraniana, che ha pubblicamente contestato l'esistenza dello stato d'Israele ed esiste nuovamente una nazione, l'Iran, che si appresta ad assalire Israele e le democrazie occidentali con l'ausilio di fantomatici letali ordigni nucleari in fase di costruzione.
In realtà le parole di Ahmadinejad, senza dubbio infelici, non dovrebbero stupire più di tanto Ariel Sharon ed il governo israeliano che fino a ieri non con le parole bensì con i fatti hanno cancellato dalla cartina geografica lo stato palestinese, con la tacita collaborazione di tutti i fiaccolanti che si dedicheranno alle luminarie di questa sera.
Ahmadinejad occorre ricordarlo è presidente di un paese che nei 25 anni trascorsi dalla cacciata dello Scià si è sempre dimostrato uno stato pacifico che non ha mai creato alcun problema di ordine internazionale. Ha combattuto un'unica guerra (non di aggressione) contro l'Iraq al tempo armato e finanziato dagli Stati Uniti e dall'occidente.
L'Iran è un paese che mai e poi mai potrebbe creare problemi di aggressione militare ad Israele che è uno degli stati meglio armati, anche dal punto di vista nucleare, al mondo.

Nonostante ciò gli Stati Uniti lo hanno sempre sottoposto ad un severo isolamento economico e commerciale, arrivando perfino a minacciare misure analoghe nei confronti di qualunque paese commerciasse con esso (legge Helms Burton del 1996).
Nonostante ciò il congresso statunitense ha stanziato negli anni milioni di dollari per finanziare attraverso la CIA i gruppi terroristici “Muhjiaeddin e Khalq” nell'intento di destabilizzare l'unità del paese e riportare al governo i monarchici raccolti intorno a Reza Palhavi, figlio di quello Scià che si è macchiato di ogni genere di crimine contro l'umanità.
Nonostante ciò Stati Uniti ed Unione Europea oltre ovviamente ad Israele hanno fatto e stanno facendo pressioni fortissime sull'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (facente capo all'ONU) affinché dichiari fuorilegge il programma nucleare iraniano finalizzato esclusivamente a scopi di produzione energetica, come le numerose ispezioni hanno negli anni confermato.La mia unica speranza è che fra qualche mese buona parte di coloro che si apprestano a manifestare con tanto di fiaccole stasera, non siano costretti a ritrovarsi (con la poca coerenza che da sempre li contraddistingue) a sfilare per le strade dopo avere rispolverato in soffitta l'ormai dimenticata bandiera della pace, quella con le tinte dell'arcobaleno ricordate?

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