domenica 9 marzo 2008

Ti straccio il programma

Marco Cedolin

L’impressione che gli uomini politici italiani, nonostante la veneranda età che li accomuna, stiano regredendo al periodo della scuola materna è già da tempo palpabile. Per prenderne coscienza basta leggere la lunga sequela di bugie con la quale stanno infarcendo i propri programmi elettorali, tanto pieni di false promesse fantasiose quanto assolutamente vuoti di contenuti. Basta leggere gli slogan puerili e ridicoli stampati a caratteri cubitali sui manifesti elettorali che già deturpano le nostre città, basta guardarli quando sono ospiti di una trasmissione televisiva e fingono di litigare come bambini pur ripetendo come marionette tutti le stesse cose, basta tornare con la mente alla surreale gara di sputi fra Barbato e Cusumano nell’aula del Senato.

Silvio Berlusconi, ieri di scena al Pallido di Milano, dinanzi ad una folla di suoi dipendenti imbandierata e festante, ha dimostrato come la regressione all’età infantile possa costituire spunto per la campagna elettorale, contribuendo a ravvivarla donandole un po’ di sale.
Con stampato sul volto un sorrisetto da bambino discolo compiaciuto, il Cavaliere ha pensato bene di fare pubblicamente un dispettuccio al “compagno di banco” Veltroni colpevole di avere nascostamente copiato il compito da lui e tratto dalla tasca il programma elettorale del PD lo ha platealmente stracciato ammiccando alla folla plaudente che lo contornava.

Walter Veltroni impegnato nelle stesse ore in un tour nel Nord Est, volto a conquistare i voti degli industriali, ha stigmatizzato il gesto dell’avversario senza dare vita ad una immediata ripicca che avrebbe potuto essere vista dalla maestra.
Il programma stracciato è però un affronto troppo sfrontato perché possa venire lasciato a lungo obliare, c’è da scommettere che al più presto qualcuno mentre sta tenendo il proprio comizio elettorale brucerà una bandiera del PDL, Silvio per ritorsione righerà con le chiavi il pullman del PD, Walter gli nasconderà le scarpe col tacco, il Cavaliere sceso in terra scoppierà in lacrime e la maestra esasperata li spedirà entrambi in Presidenza dove come due piccoli monelli potranno dedicarsi insieme per 5 anni a fare qualche dispetto agli italiani, consapevoli del fatto che tanto loro non reagiranno mai.

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