venerdì 8 giugno 2012

Le banche si mangiano la RAI

Marco Cedolin

Da un paio di giorni in molti si stavano domandando la ragione del piagnisteo di Monti, trasformatosi per l'occasione in un epigono di lacrima Fornero, riguardo alla perdita dell'appoggio dei "poteri forti" di cui egli si reputava vittima.
La risposta sembra essere arrivata questa sera, quando il contraltare a tanti lai presidenziali si è concretato in un vero e proprio colpo di mano, attraverso il quale l'usuraio di Goldman Sachs ha d'imperio posto la RAI nelle mani dei banchieri, affinché ne facciano buon uso.
Anna Maria Tarantola, attualmente vice direttore generale della Banca d'Italia, sarà la nuova Presidente della TV di stato, Luigi Gubitosi di Bank of America diventerà il nuovo direttore generale, mentre Angelo Marcello Cardani, bocconiano doc e grande amico di Monti rivestirà il ruolo di nuovo Presdidente dell'Agcom.......


Non abbiamo mai apprezzato un carrozzone come quello della RAI, deputato fondalmentalmente all'orientamento del pensiero e al rincoglionimento di massa atraverso la manipolazione dei TG ed i programmi spazzatura. Così come mai abbiamo apprezzato il sistema mafioso di lottizzazioni, attraverso il quale i partiti politici da sempre si spartiscono la gestione di questo teatrino finanziato attraverso il denaro dei contribuenti italiani.

Ciò non toglie che quanto accaduto ci lasci almeno per un attimo basiti, non fosse altro per la dimostrazione di forza data da Monti e da quei poteri che egli lamentava non lo sorreggessero più adeguatamente.
Generalmente la nomina delle cariche RAI era un tormentone infinito, durante il quale partiti e partitini si scontravano all'ultimo sangue, contendendosi le poltrone in maniera molto più truculenta di quanto non accada ad un gruppo di iene con l'agognata carogna. E solo per sfinimento, al culmine del tira e molla, i "fortunati" riuscivano a sedersi sulle agognate poltrone.

In questo caso Mario Monti ha scavalcato d'imperio tutto e tutti e approfittando del propio (eterno) interim a ministro dell'Economia ha scelto personalmente i nomi preposti a ricoprire le cariche che contano, relegando in un angolo i partiti, da sempre padroni della RAI.

La proprietà della RAI, dalle mani dei partiti passa perciò in quella delle banche, che dopo avere assunto la guida del governo, fagocitano un'altra istituzione del paese. Tutto sommato, trattandosi in entrambi i casi di faccendieri e lestofanti di lunga data, per i cittadini non dovrebbe cambiare granché, dal momento che il loro compito resta unicamente quello di finanziare di tasca propria tutto il carrozzone. A voler guardare il pelo nell'uovo, una differenza però ci potrebbe essere. I partiti politici, almeno ipoteticamente, li potevano sempre licenziare, semettendo di votarli. I banchieri non hanno bisogno di nessuno che li voti e saranno refrattari anche a dispensare qualche perlina colorata il giorno prima delle elezioni.

1 commento:

alsalto ha detto...

Ma e' la stessa somiglianza fiosionomica tra l'insetto velenoso e l'ente geomorfico a lasciar di stucco. Ci hanno lo stampo.