lunedì 16 luglio 2012

Siria: un'altra guerra santa?

Marco Cedolin

E' trascorso poco più di un anno dalla sanguinosa guerra imperialista  che ha straziato la Libia di Gheddafi, provocando decine di migliaia di vittime civili, la distruzione delle principali città e l'annientamento di una florida economia, e già un anuova guerra imperialista sembra sul punto di esplodere, questa volta in Siria, come sempre ad opera dei colonizzatori statunitensi e dei loro servi europei, coalizzati sotto la bandiera insanguinata della Nato.
Il copione é in tutto e per tutto identico a quello di un anno fa (e di altre operazioni analoghe precedenti) e dimostra come la banda di criminali che governa per conto terzi le "democrazie" occidentali non brilli sicuramente in fantasia.
Un presidente, questa volta Assad, demonizzato dai media come tiranno sanguinario e un governo legittimamente in carica impropriamente definito regime....



Un'opposizione interna costruita a tavolino e foraggiata attraverso l'invio di briganti, mercenari e truppe speciali dei paesi Nato, unitamente a copiosi rifornimenti di armi e mezzi. Con lo scopo precipuo di creare attentati terroristici, conflitti armati e stragi, al fine di gettare il paese nel caos e costruire i presupposti necessari a rappresentare un teatro di guerra civile in realtà inesistente.

Le solite stantie rappresentazioni filmiche, portate avanti con la compiacenza delle associazioni a libro paga Nato, come Amnesty international e la Croce Rossa, e dei pennivendoli di ogni estrazione e colore, che dispensano filmati falsi, immagini taroccate con photoshop e notizie destituite di ogni fondamento, sempre accreditate da qualche anonima fonte "ribelle".
A far nascere il mito consunto di fantomatiche stragi di civili, fosse comuni, bombardamenti sulle persone inermi, passando attarverso l'immarcescibile spettro delle ferali armi chimiche, con le quali il "regime" si appresterebbe a gasare la popolazione.

Come corollario a tanto impegno profuso nella sceneggiatura, rimane immutato anche il copione della diplomazia. Sanzioni a raffica contro il "cattivo" Assad, espulsione dei diplomatici siriani e reiterati appelli al governo legittimo, affinché si dimetta e lasci spazio alla "democrazia" come sempre declinata sotto forma della banda di briganti al soldo della Nato.
Con in questo caso la nota di colore determinata dal presidente turco Erdogan che cogliendo l'opportunità di scalare qualche posizione nella lista di gradimento del padrone statunitense é arrivato ad inscenare un incidente diplomatico, incentrato intorno al presunto abbattimento di un caccia turco risalente alla seconda guerra mondiale.

Insomma la sensazione é esattamente quella di essere ritornati ad un anno fa e che ad impedire finora lo scatenarsi di una nuova "Odissea all'alba" sia stato solamente il veto della Russia e della Cina, fortemente contrarie allo scatenamento di una tempesta di "bombe umanitarie".
Se Russia e Cina resteranno ferme sulle loro decisioni, é probabile che gli americani ed i propri servi si vedano costretti a giocare tutte le proprie carte nella costruzione di una guerra civile fra le truppe siriane di Assad, sostenute dalla stragrande maggioranza della popolazione, e le bande di briganti al soldo della Nato.
Ma se la guerra "incivile" non avesse successo, si profila all'orizzonte lo spettro di un conflitto di ben altra portata che potrebbe risultare di grande utilità per il capitalismo occidentale ormai giunto al collasso e sul punto d'implodere rovinosamente su sè stesso.

6 commenti:

marco schanzer ha detto...

La parola chiave e' "conquista"....un espansione geografica , questa volta verso est .Assad ha una moneta autonoma ,e governa nell'interesse di un identita' Siriana , non di un impero FUKUS .L'aspetto , per me , piu' doloroso , oltre alla casualita' con cui questo squallido impero passa alla cancellazione di una cultura cosi' meritevole , rispetto a quelle che la circondano.....e' il fatto che Gheddafi e Assad...erano i due governanti ( con talenti molto diversi ) di maggior talento della regione , e per certi versi il simbolo del buon governo a livello planetario . Due veri uomini simbolo della potenzialita' di progresso dell'uomo . E non solo vengono aggrediti cosi' violentemente , e l'immagine ne viene demonizzata , ma cio' avviene nell'indifferenza degli europei , che avrebbero cosi' tanto da imparare da questi due grandissimi del nostro tempo .E' questa impotenza a capire e dirigere il destino , da parte della gente europea , che mi lascia allibito .

marco schanzer ha detto...

http://a3.sphotos.ak.fbcdn.net/hphotos-ak-ash4/s480x480/376462_361400160595106_1177761392_n.jpg

marco schanzer ha detto...

http://a3.sphotos.ak.fbcdn.net/hphotos-ak-ash4/s480x480/376462_361400160595106_1177761392_n.jpg

luigi ha detto...

per anni sono andato tutti i mesi a Damasco per lavoro, anche due volte al mese, ...un paese affascinante, diverso, un paese dove ancora si respira la civiltà contadina...un paese dove l'amicizia è più importante della carriera....un paese dove puoi passare ore in un negozio a bere il the ed a parlare con il propietario...e magari non compri nulla...un paese dove ci sono ancora i cantastorie nei bar che raccontano, con la spada in mano, le gesta di Gilgamesh!...un paese dove è normale avere una macchina di quaranta anni...un paese dove è importante invece avere il cuore, nuovo! La Siria non è quello che descrivono i giornali e le TV...la Siria è una nazione , forse una delle pochissime rimaste sulla terra, dove non impera il consumismo, dove ancora esistono valori millenari, dove il rispetto per la donna parte dal cuore e dal cervello...non è una formalità, un'etichetta di modernità attaccato al collo...e poi ti vai a vedere un pornazzo o a trombare una minorenne che batte sul marciapiedi!! In Siria, il rispetto tra uomini e donne lo vedi nel modo di porsi per la strada, la dignità con cui gli uomini e le donne si rapportano...tutto questo è visibile, ed è quello che non c'è più nei paesi nostri, dove si consuma tutto!..abbiamo tantissimo da imparare dalla Siria e dal loro modo di vivere....gli amici d'infanzia, a Damasco, si vedono in gruppo tutti i giorni e prendono il tè insieme, anche se hanno nun lavoro, anche se hanno una famiglia...gli schiavi schiavizzati, sono qui nelle nostre città, siamo noi che corriamo come matti dalla mattina alla sera, noi che facciamo due o tre lavori, noi che vogliamo far diventare i Greci o gli Spagnoli o gli Italiani...come i cazzo di Tedeschi....‎...non ho nulla contro i tedeschi ed amo la loro cultura e civiltà...ma io sono italiano, e voglio vivere come hanno vissuto i miei padri e nonni...voglio andare in Grecia e trovarci i greci, con una birra sul tavolino a guardare il mare...lavorare meno e lavorare tutti...non era uno slogan vuoto, ma un programma di vita per la Terra !!
Tornando alla Siria, non è certo un caso che si stia tentando di destabilizzarla dall'interno...ha l'esercito più poderoso del Medio- Oriente ed in pratica è rimasta l'ultimo baluardo al modello consumistico americano, dopodichè avremo un bel pianeta di consumatori per la gioia dell'American way of life!

marco cedolin ha detto...

Marco e Luigi, grazie per le vostre riflessioni, estremamente utili per chiunque si accosti alla questione Siria senza conoscerla a fondo ed abbia intenzione di capirci qualcosa.

marco schanzer ha detto...

Una nota , perche' non sembri che io ritenga la Jamahirya o la Siria...dei luoghi ideal.....
Khaddafy era un uomo geniale , profondo , logico , altruista...il suo paese , in parte , ancora brutale .
Assad e'un governante di vocazione , che si e' preso la responsabilita' di fare del suo meglio ( cosa possiamo dire dei governanti europei ? ) e di tenere insieme una realta' sotto assedio dai predatori .Con una pazienza e meticolosita' che definire ammirevole...non basta . Ma un paese sotto assedio da forze brutali . E l'entourage di suo padre contiene molti egoisti .
Ma per tenere le cose in ordine , come fa Cedolin ,non si puo' imputare a questi due grandi uomini la situazione su cui hanno scelto di inserirsi .
Io giudico loro come opersone .