giovedì 27 luglio 2017

Mare Nostrum

Marco  Cedolin

È consaputo come tutte le organizzazioni  (Stato italiano, scafisti legalizzati delle ONG e scafisti illegali di piccolo cabotaggio)  occupate nella tratta dei migranti considerino il Mediterraneo una sorta di "mare nostrum" dove non è tollerata la minima ingerenza da parte di nessuno....
Così come è  noto a tutti il livore con cui l'intera consorteria di "anime belle" dedite al traffico di esseri umani ha affrontato la presenza in "casa propria" della nave C Star, affittata da Defend Europe e Generazione identitaria attraverso una sottoscrizione pubblica ed intenzionata a solcare proprio il Mediterraneo con lo scopo di contrastare l'operato degli scafisti ed aiutare la Guardia costiera libica nell'intercettazione dei migranti.

Un livore che fino ad oggi si era tradotto principalmente in servizi giornalistici al veleno e promesse di presidi antifascisti pronti a mettere a ferro e fuoco i porti in cui codesti "miserabili" avessero osato attraccare.

Ora che però la C Star è realmente arrivata nel Mediterraneo era senza dubbio necessario passare dalle parole ai fatti e per un'intimidazione che funzionasse non bastavano certamente i presidi antifascisti, ma serviva piuttosto qualcosa di più realistico e raffinato.

Ci hanno pensato gli uomini delle ONG, di concerto con la polizia cipriota, a stroncare sul nascere qualsiasi velleità di contrasto albergasse nella mente degli anti scafisti. È stato sufficiente convincere (pecunia non olet) una parte della ventina di cingalesi che facevano gli apprendisti marinai sulla nave a chiedere asilo in quel di Cipro, perché scattasse l'accusa di traffico di esseri umani, la nave venisse posta in stato di fermo ed il comandante ed il proprietario arrestati.

Volenterosi si, ma anche molto ingenui, se non si erano resi conto di con chi avevano a che fare.

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