mercoledì 12 luglio 2017

Nei social network la digos del futuro

Marco Cedolin

Siamo consci tutti quanti della presenza sempre più immanente dei social network all'interno delle nostre vite, così come conosciamo bene l'uso che una molteplicità di soggetti, dai media, alla politica, ai gestori di pubblicità, agli addetti al mondo del lavoro, alla polizia, fanno degli strumenti interattivi con i quali ci rapportiamo sul web.
Sempre più spesso nei casi di cronaca nera (e non solo) i giornalisti usano dare in pasto al pubblico i profili virtuali delle vittime e dei carnefici, non si contano più le carriere (più o meno brillanti) stroncate da una frase o una foto pubblicate su internet.....

e tutti i siti specializzati dispensano ai giovani in cerca di occupazione dotti consigli su come gestire i loro profili sui social in maniera che risultino appetibili ad eventuali datori di lavoro. Per non parlare dei provvedimenti sanzionatori di ogni tipo, auspicati o applicati, con i quali il bestiario politico tenta sempre più d'imbavagliare il web, magari usando come cavallo di Troia la lotta al bullismo, al razzismo o perfino al fascismo.

Secondo i ricercatori dell’Università di Cardiff che hanno studiato a fondo le rivolte avvenute a Londra nel 2011 i social network potrebbero però anche rivestire ruoli differenti e diventare lo strumento ideale per ottenere informazioni tempestive su rivolte, saccheggi o altri eventi critici del tessuto urbano.

Secondo le loro ricerche infatti, sulle orme di quanto già sta facendo la CIA, attraverso l'uso di un algoritmo sarebbe possibile analizzando i social rilevare eventuali rivolte e situazioni critiche molto tempo (fino ad un'ora) prima che l’allarme arrivi alle forze dell’ordine. Questo poiché molto spesso proprio sui social i "rivoltosi" si coordinano per compiere le proprie azioni e sempre sui social vengono lanciati gli allarmi dei cittadini che preferiscono "pubblicare" anziché rivolgersi direttamente alla polizia.

Dulcis in fundo un consiglio vorremmo dispensarlo anche noi che dotti non lo siamo: se avete intenzione di fare una rivolta e magari mettere a ferro e fuoco Palazzo Chigi (dando la stura ad una fantasia che alligna nella mente di molti italiani) tornate ai vecchi sms, altrimenti vi beccano prima di avere il tempo di respirare e il vostro profilo sarà esposto per l'eternità al pubblico ludibrio.



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