mercoledì 21 febbraio 2018

Basta con la favola degli opposti estremismi

Marco Cedolin

Sempre più spesso, di fronte ai gravi episodi che stanno facendo da corollario a questa sventurata campagna elettorale, vedo emergere un'overdose di cerchiobottismo anche fra coloro che negli ultimi anni hanno contestato con veemenza la UE, l'euro, l'immigrazione selvaggia e il regime mondialista imposto a viva forza dai banchieri e dai loro accoliti.

Per evitare di prendere una posizione chiara ed univoca si preferisce parlare di opposti estremismi, di scaramucce fra "invasati", di faide fra ultrà (simili alle tifoserie), di ataviche contese fra comunisti e fascisti che andrebbero relegati in un angolo, perché in fondo fanno solo il gioco del potere....


Personalmente non so se quanto sta accadendo faccia parte di un piano preordinato di larga parte della politica per salvare le proprie poltrone attraverso la riproposizione della strategia della tensione e la creazione degli opposti estremismi, ma senza dubbio questo è possibile ed una lettura di questo tipo ritengo sia più che giustificata.

Quello che so è che fascisti e comunisti nei gravi episodi che accompagnano questa campagna elettorale non c'entrano nulla e al momento attuale non esiste alcun opposto estremismo che sia responsabile di essi.

L'unico estremismo, coccolato dalla politica e dalle istituzioni, è l'antifascismo in mancanza di fascismo che con il comunismo non ha nulla a che fare, dal momento che Marco Rizzo, ultimo comunista rimasto nel panorama italiano è impegnato nel promuovere il proprio programma e non certo nell'aggredire fisicamente i propri avversari politici per impedire loro di parlare.
E tutti i movimenti o partiti che vengono definiti fascisti, dalla Lega fino a CPI, non sono mai scesi una volta in strada con spranghe e bastoni, per rovesciare i banchetti degli avversari, impedire loro di tenere un comizio o "stanarli" per appenderli a testa in giù.

Il problema, sempre che si ritenga lo squadrismo e la violenza un problema, è costituito semplicemente da qualche centinaio di giovanotti che agendo nella più completa impunità, grazie alla copertura politica e fattiva delle istituzioni, sotto la bandiera dell'antifascismo, si presentano con caschi spranghe e bastoni ogni qualvolta sia in programma l'evento di un partito non gradito e scatenano una sorta di guerriglia urbana, se possibile spaccando qualcosa o menando qualche poliziotto. Qualche centinaio di giovanotti (buona parte dei quali sempre gli stessi) che sistematicamente si muove di città in città, seguendo il tour elettorale dei partiti che intende tacitare, senza che le istituzioni, i politici, gli opinionisti da salotto e perfino buona parte dei benpensanti che fino ad oggi hanno affermato le stesse cose di quei partiti abbiano nulla da ridire.

In fondo si tratta di una realtà non troppo difficile da capire, anche se parlare di opposti estremismi e defilarsi in posizione comoda, dando la colpa a comunisti e fascisti facinorosi risulta seza dubbio più semplice, ma anche così ipocrita.

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